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Mi sono reso conto di quanto sia difficile far comprendere ai pescatori che non hanno mai praticato la mosca valsesiana cosa sia realmente questa tecnica di pesca. Diciamo che tanto per incominciare non è solo un modo per catturare un pesce , certamente è molto di più.Io lo considero il modo migliore per riprendere il mio posto nel mondo reale, quello lontano dalle città, dal vetro e dal cemento e dalla confusione della frenesia che ci opprime, ci allontana e anzi ci ha già separati dall'unico luogo in cui ci sentiamo veramente vivi : la natura! Per secoli gli uomini si sono procurati il cibo con la caccia e con la pesca e comprendere le regole del gioco, conoscerle, significava vivere o morire. Il pescatore alla valsesiana conosce queste regole e continua a pescare come un tempo, affidandosi alla sua capacità di comprendere l'ambiente fluviale e alla sua abilità nel costruirsi canna, lenza e mosche praticamente con nulla. Niente tecnicismi, niente teoria, solo l'approccio per esperienza vissuta direttamente a contatto con la natura, fino a comprenderla e conoscerla così a fondo da sentirsi parte di essa. Insomma il pescatore non si deve sentire un estraneo quando è sul fiume, armato delle più sofisticate tecnologie ma da troppo tempo assente da quel luogo per potersi sentire parte di esso, come tutti gli altri esseri che lo abitano e ci vivono. Ma come diamine è possibile far capire questo a chi legge queste poche righe? La risposta mi è balzata alla mente riguardando alcuni filmati girati durante alcune uscite in pesca con l'amico Arturo Pugno. In questo in particolare potete vedere Arturo che mentre pennella l'acqua con la sua fedele canna in legno e le sue mosche tradizionali, si avvicina sempre più ad un sasso su cui è posato un giovane merlo acquaiolo, chi frequenta i torrenti conosce bene questi uccelli simpatici ma diffidenti che appena scorgono un intruso scappano con un volo veloce e radente l'acqua. In questo caso l'immagine che ho potuto registrare è davvero poetica, oserei dire emblematica: il simpatico pennuto non solo non fugge, ma sembra quasi accompagnare nella sua azione l'anziano pescatore che ci appare come un elemento perfettamente integraato in quel quadro che osserviamo e che sembra uscire da un passato neanche tanto lontano, aimè troppo spesso dimenticato. Arrivo io e il merlo vola via passando proprio davanti alla telecamera e appena un attimo dopo Arturo ferra e porta a riva una bella trota regalandoci una ulteriore emozione: ecco questa è la pesca a mosca valsesiana! Se queste immagini vi smuovono qualcosa dentro forse è il caso che iniziate a praticarla...