Ancora poco tempo fa mi è capitato di sentire descrivere la valsesiana in un documentario sulla pesca a mosca come una tecnica praticata a scendere , cioè con il pescatore che si presenta sul fiume e lo discende con tutti gli inconvenienti che ne derivano. Dico questo perchè in Valsesia la si pratica quasi sempre a salire e non so bene da cosa derivi questo errore in cui incappano spesso molti pescatori che evidentemente non l'hanno mai praticata.
Anche se la pesca a scendere in certe circostanze è redditizia e non deve essere esclusa a priori, è ovvio che risalendo il fiume il pescatore si avvicina in modo da rimanere più facilmente fuori dal cono visivo del pesce e inizia a pescare dal fondo della lama dove spera di ferrare la prima trota per portarla a riva nella pozza precedente e salparla senza spaventare il pesce rimasto. Se invece ci si presenta dall'alto e si allama la prima trota in testa alla buca quasi sicuramente lì non prenderemo più niente e arrivando da sopra, ancor di più se peschiamo in un torrente, sarà facile essere individuati ancora prima di fare il primo lancio. Ricordate che la prima cosa che il pescatore deve imparare è come non farsi scorgere dal pesce.A qualcuno può apparire scontato ma se osservate bene molti di quelli che scendono sul fiume sembra che non sappiano affatto che questa è la prima e più importante regola che si deve imparare, quindi state bassi e se potete sfruttate i ripari che il luogo vi offre.Quì a fianco potete vedere un filmato che rende bene l'idea di come si pesca risalendo un torrente: muovendosi addirittura nel mezzo con i piedi in acqua e nascondendosi con i massi quando possibile, si pesca lanciando da valle a monte tenendo la lenza sempre ben in tensione grazie all'azione della lunga canna. Questo è l'ambiente ideale dove la valsesiana dà il massimo, permettendo di sondare ogni punto dove può esserci il pesce con precisione millimetrica, senza problemi di dragaggio della coda e con una ferrata fulminea. Non è un caso se la tecnica è nata proprio in una valle dove i torrenti si presentano con questa morfologia.
Ancora poco tempo fa mi è capitato di sentire descrivere la valsesiana in un documentario sulla pesca a mosca come una tecnica praticata a scendere , cioè con il pescatore che si presenta sul fiume e lo discende con tutti gli inconvenienti che ne derivano. Dico questo perchè in Valsesia la si pratica quasi sempre a salire e non so bene da cosa derivi questo errore in cui incappano spesso molti pescatori che evidentemente non l'hanno mai praticata.
Anche se la pesca a scendere in certe circostanze è redditizia e non deve essere esclusa a priori, è ovvio che risalendo il fiume il pescatore si avvicina in modo da rimanere più facilmente fuori dal cono visivo del pesce e inizia a pescare dal fondo della lama dove spera di ferrare la prima trota per portarla a riva nella pozza precedente e salparla senza spaventare il pesce rimasto. Se invece ci si presenta dall'alto e si allama la prima trota in testa alla buca quasi sicuramente lì non prenderemo più niente e arrivando da sopra, ancor di più se peschiamo in un torrente, sarà facile essere individuati ancora prima di fare il primo lancio. Ricordate che la prima cosa che il pescatore deve imparare è come non farsi scorgere dal pesce.A qualcuno può apparire scontato ma se osservate bene molti di quelli che scendono sul fiume sembra che non sappiano affatto che questa è la prima e più importante regola che si deve imparare, quindi state bassi e se potete sfruttate i ripari che il luogo vi offre.Quì a fianco potete vedere un filmato che rende bene l'idea di come si pesca risalendo un torrente: muovendosi addirittura nel mezzo con i piedi in acqua e nascondendosi con i massi quando possibile, si pesca lanciando da valle a monte tenendo la lenza sempre ben in tensione grazie all'azione della lunga canna. Questo è l'ambiente ideale dove la valsesiana dà il massimo, permettendo di sondare ogni punto dove può esserci il pesce con precisione millimetrica, senza problemi di dragaggio della coda e con una ferrata fulminea. Non è un caso se la tecnica è nata proprio in una valle dove i torrenti si presentano con questa morfologia.